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al testo di Amina Narimi
Nella luce delle mani capovolte
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Dove tieni asciutte le tue cose, intorno al tuo carteggio levigato, parola per parola sfioro il bordo. I vicoli del legno, le sue vene sono piccole candele che prepari per parlarmi e ogni sera, fra le pieghe che hai sepolto meglio, c’è un sentiero, di un’acqua che va accanto per istinto.
Lungo il fiume di portata non c'è punto che non veda la tua vita, il suo riparo, dove sbuca una piccola cappella, tra lo spazio che viviamo e il nostro mondo- sono braccia del tuo acero in preghiera, con le ali del mio tiglio tese in cielo- un minuscolo groviglio di radici; è solo un nido che prepara le sue nozze, nella luce delle mani capovolte.
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Amina Narimi
- 08/05/2020 23:25:00
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Sei un grande albero, Fiordy, per me, che offre luce a piccole piante e un largo dariabuona che rimane ... Il mio grazie più profondo
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Amina Narimi
- 08/05/2020 23:24:00
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Sei un grande albero, Fiordy, per me, che offre luce a piccole piante e un largo dariabuona che rimane ... Il mio grazie più profondo
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Ferdinando Giordano
- 07/05/2020 14:06:00
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E stimolante leggerti, non cè dubbio. Di continuo. Ora continua. E grazie, sempre.
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Amina Narimi
- 07/05/2020 12:06:00
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Leggerti, W, è scorrere una poesia con gli occhi chiari, grazie di esserci
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Salvatore Pizzo
- 07/05/2020 03:52:00
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Nei tuoi versi cè un compenetrarsi, di umani ed alberi così forte, da farne un tuttuno:riproducendo individui che hanno del legno il risuonare prezioso e della carne il gioire mistico del fluire liquido di vite meditate a lungo pensate...E un pocome abbracciare un albero,leggerti,ricevendone tutta la saggezza e la vitalità che da esso prorompono ruvidi.... Splendida come sempre un abbraccio
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Franco Bonvini
- 05/05/2020 23:48:00
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Dai sentieri dacqua o dai vicoli del legno non cè punto dove Amina non veda un mondo accanto.."tra lo spazio che viviamo e il nostro mondo"
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